Il viale monumentale del giardino

giovedì 27 febbraio 2014

La tradizione del Laurus nobilis a Loreto Aprutino

La tradizione del Laurus nobilis a Loreto Aprutino
di Alberto Colazilli
  
Nella storia di Loreto Aprutino emerge spesso il tradizionale attaccamento della popolazione verso due piante molto importanti presenti nel nostro paesaggio mediterraneo: l'olivo (Olea europea) e l'alloro (Laurus nobilis). Entrambe le piante sono ampiamente coltivate nel territorio comunale.
In prossimità del centro storico, negli orti e nei giardini storici presenti nel borgo, l'albero o il cespuglione di Laurus è una immancabile presenza che caratterizza ampiamente il paesaggio e che da eleganza agli edifici storici. L'origine del nome Loreto deriverebbe da "Lauretum", in riferimento alla foresta di Laurus nobilis, comunemente chiamata "Lauretum" che in Abruzzo ha il suo areale dalla costa fino alle aree collinari. Questo "Lauretum", anticamente, doveva essere caratterizzato da estesi boschi sempreverdi con alloro in associazione a piante della macchia mediterranea e della foresta sempreverde mediterranea come il Pino di Aleppo, il Pino domestico, il Lentisco, l'Alaterno, l'olivastro, il leccio, i cipressi e i ginepri.

 
Una imponente siepe di Alloro in prossimità del centro storico di Loreto - Alberto Colazilli

Secondo la tradizione, anticamente il Colle Lauretum era immerso in una fitta foresta di Alloro sulla cui sommità si trovava un tempio dedicato ad Apollo. Nella tradizione greco-romana il laurus nobilis è pianta sacra ad Apollo, in riferimento alla storia tra lui e la ninfa Dafne. Apollo si invaghì della ninfa, ma non era corrisposto; Dafne per porre fine alle attenzioni del dio, chiese di cambiare le sue sembianze e fu trasformata in una pianta di Alloro. Sempre secondo la mitologia, Apollo mise la pianta di Alloro nel suo giardino e, per non dimenticare la sua ninfa, giurò di portare sul suo capo una corona fatta con le foglie sempreverdi e profumate della pianta. Di fatto, una caratteristica particolare di questa pianta sono le foglie scure, verde smeraldo, che, se strofinate, emanano un caratteristico e gradevole odore balsamico. Anticamente l'alloro cingeva il capo di atleti, re, imperatori e poeti; simboleggiava la sapienza e la gloria.

 
Monumentale Laurus nobilis nel Parco dei Ligustri - foto di Alberto Colazilli

Da una mia personale indagine effettuata sul territorio del centro storico di Loreto ho notato come la specie Laurus nobilis sia veramente molto presente, con una rigenerazione vigorosa nei boschetti e negli orti presenti dentro e ai margini del borgo medievale. Diverse sono le aree del centro storico loretese in cui si possono rinvenire allori interessanti per dimensioni e portamento: Parco del Castello Chiola, in cui l'Alloro, spontaneo, si rinviene prevalentemente in esemplari policormici di interessanti dimensioni in associazione con Alaterno, Melograno, Cupressus sempervirensViburnum tinusLigustrum lucidum e ligustrum vulgaris; nel Parco Botanico "Giardino dei Ligustri" in prossimità della Fonte Grande, dove si posso ammirare diversi esemplari policormici oltre a un annoso esemplare monocormico che supera i 68 cm di circonferenza; nel "Parco storico Valentini" in prossimità della Fonte Grande, dove c'è un grande alloro monocormico di notevoli dimensioni alto quasi otto metri; nel Bosco della "Forestale", nell'area sud-ovest del borgo, dove è presente in grossi esemplari policormici.

 
Monumentale Laurus nobilis nel Parco Valentini - Alberto Colazilli

La presenza diffusa di esemplari importanti di Alloro sparsi sul territorio del borgo medievale potrebbe far pensare quindi a una locale tradizione della coltivazione dell'Alloro, tramandatasi poi nel tempo per generazioni. Altro particolare che potrebbe dare ulteriore valore alla tesi del Colle Lauretum è la presenza, nel borgo medievale, di una via molto importante che è chiamata proprio "Via Montelauro". Questa strada collegava anticamente Porta Palamolla e la Fonte Grande al Piano Nobile di Loreto, la Chiesa di San Pietro e i Palazzi nobiliari. Anticamente era la principale via di accesso al paese. Forse, il nome della via potrebbe riferirsi all'antica selva del Lauretum che la circondava. Nello stesso stemma del Comune di Loreto Aprutino la fontana con vasca di marmo con le due colombe poggianti sull'orlo della vasca è sovrastata da un alberello stilizzato che ricorda l'alloro, riconoscibile dal fogliame verde smeraldo e dalla forma lanceolata delle foglie. Particolarità è che le due colombe stanno beccando un ramo di alloro. Lo stemma è stato riconosciuto con provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 ottobre 1925 e trascritto nei registri della Consulta Araldica il 10 ottobre 1925. Anticamente lo stemma di Loreto era già riprodotto in alcuni manufatti artistici come testimoniano i cinquecenteschi bassorilievi presenti nel portale lapideo della Chiesa di San Pietro e in quello della Chiesa di Santa Maria in Piano.

Nessun commento:

Posta un commento